Pocket Heroes, la fotografia morbida e dolce di Paola Valli
La fotografia, un mezzo per raccontare ciò che ci circonda. Fissare il presente per renderlo tale nel tempo. Paola Valli, la prima tra gli eroi del progetto Pocket Heroes 2018, è una giovane fotografa di Roma che si racconta tramite quest’intervista. Parole che parlano di passione. Un mondo fatto di colori in cui le foto esprimono emozioni racchiuse in un’atmosfera tipica dei racconti di fiabe. Foto dove i soggetti, i paesaggi e le immagini hanno “occhi” espressivi carichi di sfumature. Soffermarsi e osservare; gli scatti di Paola permettono di immergersi in un altro mondo, che a sua volta osserva. Ci si sente inglobati in una prospettiva in cui il senso di familiarità, il calore e la bellezza sono celebrati ed esaltati.
Ognuno ha un passato, delle radici e un mondo a cui si sente legato. Racconta chi sei e da dove nasce la tua passione.
La passione per la fotografia nasce nel Natale 2012, a 16 anni, il giorno in cui ho ricevuto in regalo la prima Reflex. In realtà è stato solo il giorno in cui mi è stata data la possibilità di immergermi e conoscere più a fondo questa voglia di bloccare la quotidianità e le persone a me care in uno scatto. Passione che ho sempre avuto e dimostrato come potevo. Da piccola, ad esempio, mi bloccavo spesso in mezzo alle strade ad osservare le persone e i miei erano costretti a tenermi sempre per mano.
Storie. Tutti hanno la propria. Qual è la tua, in cosa consiste la tua passione?
La mia passione è la fotografia, un mezzo espressivo fondamentale per me. Autoritratti, donne, gente comune, bambini, matrimoni. Ognuna di queste categorie mi permette di creare emozioni diverse, di emozionarmi e di far emozionare.
Il tempo è compagno e nemico di viaggio. Come si riesce a trovare il quando per iniziare e continuare a perseguire con costanza la propria passione?
Non percepisco il tempo come nemico di viaggio. Inizialmente scattavo solo in determinati momenti, bisogno di sfogo, bisogno di esprimermi ecc…. Mi ha sempre dato fastidio la frase “porta la macchina fotografica così fai qualche foto”. Scattavo quando volevo e lo sentivo io. Con il tempo la passione è diventata lavoro, ma che fortunatamente riesco a conciliare bene con lo studio, le amicizie e la famiglia
Il mondo è grande. Molto, troppo grande. Hai deciso di stanziarti e dare uno start partendo dall’Italia, perché? Hai in mente di andare altrove e ampliare i tuoi confini?
Viaggio tanto, appena posso. All’estero fotografo soprattutto gente comune circondata da ambienti che variano ad ogni passo, cosa che mi stupisce sempre. Mi piace conoscere, sorprendermi e anche restare colpita da realtà meno piacevoli. L’obiettivo finale di ogni viaggio, però è tornare sempre da dove sono partita, l’Italia, guardare ciò che ho conosciuto attraverso le fotografie e condividerlo con tutti.
C’è stato qualcuno determinante per te o che è stato come un punto di riferimento o una spinta nella realizzazione del tuo progetto?
Le mie sorelle sicuramente. La maggior parte delle prime foto ritraggono loro. Ho iniziato con molti autoritratti, ma poi ho scoperto la voglia di esprimere in foto ognuna di loro, il loro corpo, il loro carattere e le loro diversità. Con il tempo le persone da me ritratte sono aumentate ed è qualcosa che amerò sempre fare.
The Pocket World è un mondo colorato che celebra la diversità . Cos’è che caratterizza e differenzia dagli altri il tuo mondo tascabile?
Mi è stato detto di avere uno stile molto definito: femminile, delicato e dai colori morbidi. Ci tengo a specificare che il mio obiettivo finale non è mai la foto tecnicamente perfetta. Nel caso dei ritratti il fine è far in modo che la persona ritratta sia soddisfatta e che riesca a vedersi in un modo diverso dal solito, osservando le caratteristiche che la rendono unica. Mentre nel caso della street photography il fine è la voglia di mostrare alle persone momenti, oggetti, luoghi che sono sempre sotto ai nostri occhi, che vediamo e troppo spesso non guardiamo. Mi è difficile spiegare a parole cosa provo scattando una foto, spiegare cosa sia la mia passione. Userò tre frasi: il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare.